Regione Autonoma della Sardegna [SITO ARCHIVIO]
Vai alla nuova versione
Vai al contenuto della pagina

Logo Regione Sardegna


Patto di stabilità, Cappellacci a Saccomanni e Del Rio: rivedere vincoli ingiusti e obsoleti

"Lo sbarramento del patto di stabilità - spiega il presidente - influisce negativamente nella vita amministrativa degli enti locali perché fra tutte le Regioni nelle quali la finanza locale è a carico dello Stato la Sardegna è di gran lunga quella che in maggior misura sostiene i propri enti locali".
Palazzo della Regione
ROMA, 8 OTTOBRE 2013 - "La Regione Sardegna ribadisce l'urgenza di rivedere immediatamente i vincoli del patto di stabilità". Lo ha dichiarato il presidente Cappellacci durante l'incontro con i ministri Saccomanni e Del Rio in corso questo pomeriggio a Roma. "La nostra isola - ha sottolineato Cappellacci - paga un prezzo più alto di altre Regioni, perché al problema generale si aggiunge quello specifico del mancato adeguamento dei parametri al nuovo regime delle entrate.

"In altre parole - spiega Cappellacci -, da un lato lo Stato ci ha riconosciuto le somme dovute, ma dall'altro ci impedisce di utilizzarle a favore delle famiglie, delle imprese e dei territori. Lo sbarramento del patto di stabilità - prosegue il Presidente - influisce negativamente nella vita amministrativa degli enti locali perché fra tutte le Regioni nelle quali la finanza locale è a carico dello Stato la Sardegna è di gran lunga quella che in maggior misura sostiene i propri enti locali. In pratica, nonostante in Sardegna i Comuni e le Province dovrebbero essere finanziati dallo Stato, la Regione trasferisce ai propri enti locali più di quanto ricevano dallo Stato. In nessun'altra Regione si registrano comportamenti analoghi".

Il presidente della Regione ha altresì ricordato la necessità di portare a compimento quanto prima anche la procedura di revisione dell’articolo 10 dello Statuto, secondo lo schema concordato con il Governo, che deve andare all'esame del Parlamento: "Ciò è necessario - ha evidenziato il presidente - non solo per chiudere immediatamente il conflitto aperto dal Governo davanti alla Corte Costituzionale riguardo al taglio dell'IRAP deciso dalla Regione, ma anche per dare finalmente alla Regione quell'autonomia in materia di politiche fiscali, che permetta di calibrare le scelte sulla base della situazione reale del nostro sistema economico".