Sardegna e Umbria, un riuscito gemellaggio letterario
Gli scrittori sardi sono stati ospiti per cinque giorni, con i loro libri, della 13esima edizione di Umbria Libri che, per la prima volta, si è aperta verso l'esterno in ragione della "grande fioritura letteraria della Sardegna".
Quindici autori, dal 7 all'11 novembre, chiamati a ragionare intorno ai temi che mettono a confronto la storia e le narrazioni, il viaggio e il rapporto con l'altro, la rappresentazione del sé e l'identità, l'antropologia e le geografie della narrazione e il noir nelle sue declinazioni. Il risultato è quello di un variegato affresco su cui si affacciano personalità, percorsi e scritture dall'individualità e singolarità accentuata, che sfuggono ad eventuali tentativi di omologazione anche su base regionale. Così, dall'ingresso degli intellettuali sardi nel mondo della cultura italiana si arriva, cronologicamente, al volume di recentissima uscita presso la Cuec, che racchiude gli interventi di 42 scrittori isolani sulla scrittura e l'identità, a testimoniare ulteriormente l'evoluzione del pensiero e della consapevolezza culturale degli scrittori sardi nel panorama non solo nazionale ma internazionale.
Presentati e coordinati da intellettuali di calibro, quali Costantino Cossu, Goffredo Fofi, Antonio Gnoli, Pietro Clemente e Filippo La Porta, sono intervenuti, svelando approfondimenti anche inconsueti sulla regione che più di ogni altra, in questo decennio, sta testimoniando la sua vitalità narrativa, lontana dal folklore e perfettamente in sincrono con i tempi e le problematiche attuali, Sergio Frau, Giulia Clarkson, Luciano Marrocu, Giovanni Dettori, Alberto Masala, Alberto Capitta, Salvatore Mereu, Michela Murgia, Marcello Fois, Placido Cherchi, Gavino Ledda, Alessandro De Roma, Francesco Abate, Gianfranco Cabiddu e Giampaolo Cassitta.