Legge Regionale 15 ottobre 1997, n. 26
Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna
Il Consiglio Regionale ha approvatoIl Presidente della Giunta Regionale promulga la seguente legge:
Titolo I
(PRINCIPI E FINALITA')
Art.1
Finalità
2. A tal fine garantisce, tutela e valorizza la libera e multiforme espressione delle identità , dei bisogni, dei linguaggi e delle produzioni culturali in Sardegna, in conformità ai principi ispiratori dello Statuto speciale.
Art.2
Oggetto
2. La Regione considera tale impegno parte integrante della sua azione politica e lo conforma ai principi della pari dignità e del pluralismo linguistico sanciti dalla Costituzione e a quelli che sono alla base degli atti internazionali in materia,e in particolare nella Carta europea delle lingue regionali e minoritarie del 5 novembre 1992, e nella Convenzione quadro europea per la protezione delle minoranze nazionali del 1 febbraio 1995.
3. Pertanto la Regione considera la cultura della Sardegna, la lingua sarda e la valorizzazione delle sue articolazioni e persistenze, come caratterie strumenti necessari per l' esercizio delle proprie competenze statutarie in materia di beni culturali - quali musei, biblioteche, antichità e belle arti - di pubblici spettacoli, ordinamento degli studi, architettura e urbanistica, nonchè di tutte le altre attribuzioni proprie o delegate che attengono alla piena realizzazione dell' autonomia della Sardegna.
4. La medesima valenza attribuita alla cultura ed alla lingua sarda è riconosciuta con riferimento al territorio interessato, alla cultura ed alla lingua catalana di Alghero, al tabarchino delle isole del Sulcis, al dialetto sassarese e a quello gallurese.
Art.3
Compiti della Regione
2. In particolare, la Regione:
a) garantisce - regolandone le istanze, le finalità e i programmi - la più ampia partecipazione degli enti locali, delle forze sociali, della scuola, degli organismi culturali pubblici e privati, alla programmazione culturale regionale;
b) predispone e coordina programmi di intervento annuali e pluriennali relativi ad attività e iniziative culturali;
c) garantisce la tutela e la fruizione - in particolare attraverso la catalogazione e la conservazione- del patrimonio culturale regionale;
d) promuove, valorizza e coordina i servizi idonei al raggiungimento delle finalità della presente legge ed assicura, alla rete da essi formata, efficienza, economicità e tempestività ;
e) programma gli obiettivi generali da conseguire e le connesse innovazioni tecniche, utilizzando a tal fine anche gli strumenti previsti dalla vigente legislazione regionale.
Titolo II
(STRUMENTI OPERATIVI)
Art.4
Servizi di ricognizione, catalogazione e conservazione del patrimonio culturale
2. Tali leggi di settore dovranno, in particolare, prevedere e disciplinare i seguenti sistemi ed organismi, anche in ordine alle modalità di selezione del personale agli stessi preposto:
a) il sistema bibliotecario e documentario della Sardegna, costituito:
1) dall' insieme delle biblioteche, degli archivi, dei centri di documentazione, pubblici e privati che, oltre ai compiti ad essi connaturati, garantiscano la raccolta organica della produzione editoriale sarda e sulla Sardegna, la sua conservazione, valorizzazione e fruizione, anche con l' ausilio delle nuove tecnologie;
2) dalla raccolta, catalogazione e archiviazione, in fotografia, diapositive o microfilm, della documentazione storica relativa alla Sardegna, custodita negli archivi sardi, delle altre regioni italiane e dei Paesi esteri, in particolare dell' area mediterranea;
3) dalla raccolta catalogazione e conservazione della documentazione audiovisiva e diquanto prodotto con linguaggi mass - mediali sulla Sardegna;
4) dalla libreria della Regione Autonoma dellaSardegna, che cura la diffusione, tramitevendita, delle iniziative editoriali promosse dall'Amministrazione regionale, concernenti l' attività legislativa ed amministrativa della Regione ed i relativi atti di programmazione, nonchè le problematiche di generale interesse per la Sardegna, comprese quelle formanti oggetto della presente legge;
b) il sistema museale e monumentale della Sardegna che:
1) cura la valorizzazione, la crescita e la fruizione, diffuse e coordinate, dei musei e delle pinacoteche, nonchè dei beni storici, archeologici, antropologici, artistici architettonici, paesaggistici ed ambientali, meritevoli di tutela e di memoria collettiva esistenti in Sardegna, anche favorendo la nascita di nuove raccolte espositive;
2) promuove studi e ricerche sui centri storici della Sardegna, per la loro valorizzazione e tutela;
c) il sistema delle tradizioni popolari della Sardegna,che si avvale dell'Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE), cui vengono affidate specifiche funzioni.
Art.5
Osservatorio regionale per la cultura e la lingua sarda
2. L' Osservatorio è organo consultivo dell' Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e propone indirizzi generali per il perseguimento degli obiettivi di cui all'articolo 1.
3. Esprime inoltre il parere sul Piano di interventi previsto dall' articolo 12, comma 1, nonchè , annualmente, proprie valutazioni sull' attività svolta per il perseguimento dei suindicati obiettivi.
4. L' osservatorio è presieduto dall' Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport ed è composto da:
a) cinque studiosi delle discipline indicate all' articolo17, di riconosciuto e comprovato prestigio nella vita culturale sarda, eletti dal Consiglio regionale con voto limitato a tre;
b) un rappresentante per ciascuna delle Università della Sardegna, designati dai rispetttivi Senati accademici;
c) il Capo Ufficio fra quelli che, preposti agli organi del Ministero per i beni culturali ed ambientali aventi sede in Sardegna (Soprintendenti archeologici, Soprintendenti per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici, Soprintendente archivistico) presiede la Conferenza dei Capi Ufficio ai sensi dell' articolo 32del DPR 3 dicembre 1975, n. 805;
d) il Soprintendente scolastico per la Sardegna;
e) uno studioso delle discipline indicate all' articolo17, di riconosciuto e comprovato prestigio nella vita culturale sarda, eletto da ciascun Consiglio provinciale;
f) un rappresentante della Pontificia facoltà teologica della Sardegna, designato dal collegio dei docenti;
g) il Presidente dell' Istituto Regionale di Ricerca, Sperimentazione e Aggiornamento Educativo(IRRSAE);
h) il Coordinatore generale dell' Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE).
5. Le funzioni di segretario dell' Osservatorio sono svolte da un funzionario dell' Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, di qualifica non inferiore alla ottava.
Art.6
Nomina e durata dell' Osservatorio
2. La carica di consigliere regionale o di componente del Parlamento nazionale ed europeo è incompatibile con quella di membro dell' Osservatorio.
3. I membri dell' Osservatorio possono essere riconfermati una sola volta, a meno che non siano nominati in relazione alla carica ricoperta. In caso di loro dimissioni, decadenza o sopravvenuta incompatibilità , l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport promuove gli atti per la sostituzione, secondo la procedura prevista per la nomina. I sostituti durano in carica sino alla scadenza dell' Osservatorio.
4. I membri elettivi dell' Osservatorio decadono qualora non intervengano, senza giustificato motivo, a più di tre sedute consecutive.
5. Qualora i rappresentanti di cui alle lett. b)ed f) dell' articolo 5 non vengano designati entro sessanta giorni dalla richiesta, l' Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport procede comunque alla nomina dell' Osservatorio e ne stabilisce l' insediamento.
6. Ai membri dell' Osservatorio, per la partecipazionealle sedute, spetta un gettone di presenza nella misura prevista dall' articolo 1, comma 2, lett. a) della legge regionale 22 giugno 1987, n. 27.
7. In sede di prima applicazione della presente legge, l' Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport provvede alla nomina dell' Osservatorio entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge stessa.
Art.7
Coordinamento con organi statali
Art.8
Consulte locali per la cultura e la lingua dei Sardi
2. L' Amministrazione regionale dovrà prevedere, tramite l'Osservatorio, i criteri per la collaborazione con le consulte locali.
Titolo III
(AZIONI E INTERVENTI)
Art.9
Catalogo generale del patrimonio culturale della Sardegna
2. A tal fine il predetto Assessorato propone, avvalendosi dell' Osservatorio - entro un anno dall' entrata in vigore della presente legge - un progetto per la raccolta ed il coordinamento dei cataloghi e degli archivi, presenti nei sistemi enegli organismi di cui all' articolo 4 e negli istituti, enti o soggetti comunque autonomamente operanti nei diversi ambiti di riferimento della presente legge.
Art.10
Censimento del repertorio linguistico dei Sardi.
a) la ricerca e la rilevazione in ciascuna comunità sarda del lessico ivi usato anche in collaborazione con le Consulte locali di cui all' articolo 8;
b) l' informatizzazione;
c) la pubblicazione dei risultati dalla ricerca, con particolare attenzione alla elaborazione dei dizionari generali della lingua sarda, nonchè dell' atlante linguistico della Sardegna.
Art.11
Conferenze annuali
2. Le conferenze sono finalizzate a garantire il raccordo tra la regione e i soggetti operanti nel settore culturale, sia in fase di elaborazione degli interventi regionali che in sede di attuazione e verifica, nonchè a raccogliere osservazioni e proposte che formeranno oggetto di esame e valutazione da parte dell'Osservatorio.
Art.12
Programmazione
2. Il piano triennale è approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell' Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, sentita la Commissione consiliare competente, entro il 30 giugno dell' anno che precede la sua decorrenza.
3. Il Piano può essere aggiornato e modificato annualmente, secondo le procedure ed il termine previsti al comma 2, per far fronte a nuove,eventuali esigenze.
4. Il Piano tende a realizzare una equilibrata diffusione nel territorio regionale delle iniziative a favore della cultura e della lingua dei Sardi; stimola l' elaborazione e l' attuazione di progetti e programmi di sperimentazione, finalizzati agli obiettivi della presente legge; persegue l' armonizzazione degli interventi di politica culturale previsti dalla vigente legislazione.
5. Il Piano individua le diverse aree d' intervento e articola in progetti - obiettivo le iniziative per l'attuazione di quanto disposto dall' articolo 3della presente legge. Esso contiene:
a) gli indirizzi programmatici generali delle aree di intervento e i progetti - obiettivo in cui questesi articolano;
b) la tipologia, le modalità di attuazione e gli strumenti di verifica di ogni progetto - obiettivo;
c) l' entità del finanziamento complessivo e la sua ripartizione per progetti - obiettivo e per anno di finanziamento;
d) i criteri e le modalità di coordinamento degli interventi programmati con le altre attività regionali in materia di iniziative culturali, beni culturali, pubblica istruzione, spettacolo, editoria, nonchè con altre iniziative promosse dai diversi Assessorati regionali che abbiano attinenza con le finalità della presente legge;
e) i criteri di ammissibilità delle spese relative alle attività per le quali si richiede il finanziamento regionale;
f) le modalità di erogazione dei contributi, dei finanziamenti e degli incentivi previsti dai successivi articoli 13 e 14;
g) i criteri, le modalita e l' entità dei finanziamenti a favore di organismi ed iniziative culturali che fruiscono di contributi dell' Amministrazione regionale.
6. Entro tre mesi dalla data di approvazione del Piano triennale e degli eventuali aggiornamenti annuali, la Giunta regionale, su proposta dell' Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, previo parere della competente Commissione consiliare, approva il piano di riparto dei finanziamenti riferiti al triennio.
Art.13
Interventi finanziari
a) per le istituzioni scolastiche 100 per cento delle spese previste, ammesse e documentate;
b) per gli enti locali associati sino alla concorrenza del 90 per cento delle spese previste, ammesse e documentate;
c) per gli enti locali singoli, gli enti pubblici emorali e l' Università fino alla concorrenza dell' 80 per cento delle spese previste, ammesse e documentate;
d) per i soggetti privati, singoli o comunque organizzati nelle forme di legge e senza scopo di lucro fino alla concorrenza del 60 per centodelle spese previste, ammesse e documentate;
e) per i soggetti privati ivi compresi quelli con scopo di lucro, l' Amministrazione regionale può concorrere al pagamento degli interessi bancari per i mutui contratti per le spese di investimento e di attività secondo le misure e le modalità stabilite con il piano triennale di cui all' articolo 12.
2. Nell' ambito del Piano triennale e degli aggiornamenti annuali, tenuto conto del tetto contributivo fissato alle lettere a), b), c), d) ed e)del comma 1, il sostegno finanziario può essere ulteriormente graduato all'interno delle singole categorie dei richiedenti, allo scopo di promuovere la qualità e la massima diffusione territoriale delle attività anche in considerazione delle eventuali risorse integrative dei singoli soggetti.
3. Sono finanziabili le attività di detti soggetti volte a perseguire, sulla base di precisi indirizzi di programmazione attiva, le seguenti finalità :
a) la raccolta, l' ordinamento e l' analisi dei varia spetti della realtà culturale della Sardegna;
b) il reperimento e la raccolta del patrimonio di cultura popolare e di tradizione orale della Sardegna;
c) la conservazione e l' acquisizione di oggetti ed elaborati riguardanti la cultura sarda ed in particolare quella materiale, quali: reperti naturalistici, beni bibliografici, raccolte di oggetti d'arte e di artigianato, raccolte di strumenti inerenti alle tradizioni di vita e di lavoro del popolo sardo. Per poter beneficiare dei contributi di cui al presente capoverso deve essere garantita la pubblica fruibilità delle raccolte;
d) l' organizzazione di concorsi e premi per elaborati in prosa, poesia e per canti in lingua sarda, per la musica, la saggistica e la ricerca scientifica in Sardegna, specificamente indirizzati all' approfondimento dei valori culturali del popolo sardo;
e) l' organizzazione di manifestazioni che abbiano per scopo la diffusione della conoscenza dell'Isola e della civiltà sarda, in tutte le sue espressioni materiali e spirituali;
f) la pubblicazione di testi audiovisivi in lingua sarda, o comunque relativi alla cultura dell'Isola, preordinati alla integrazione dei programmi ministeriali di insegnamento, compresi libri di lettura e di consultazione utili a fini didattici;
g) l' attuazione di progetti di interventi socio - educativi coerenti con le finalità della presente legge, concernenti situazioni particolari di deprivazione sociale e culturale;
h) l' attuazione di esperienze educative scolastiche ed extra-scolastiche coerenti con le finalità della presente legge, inerenti al rapporto scuola-territorio;
i) l' ideazione e l' attuazione di progetti di ricerca e di sperimentazione nei settori della musica, del teatro e delle arti visive finalizzati al raccordo e al dialogo tra cultura sarda e altreculture;
l) la raccolta, la catalogazione e l' archiviazione della documentazione storica relativa alla Sardegna;
m) la ricerca, il recupero, la trascrizione e la divulgazione di materiali documentali giacenti in archivi esteri, che abbiano riferimento alla storia sarda, con priorità nei finanziamenti per le attività che più estesamente interessino diverse zone storico - geografiche della Sardegna.
4. Il cumulo fra i contributi regionali e quelli eventualmente concessi da altri soggetti per la medesima iniziativa non può superare il limite massimo di finanziamento fissato, per le diverse categorie di intervento, al comma 1.
5. I contributi sono concessi su domanda da presentarsi all' Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport entro sessanta giorni dalla pubblicazione del Piano triennale o degli eventuali aggiornamenti annuali. Alla domanda devono essere allegati:
a) atto costitutivo, statuto, composizione aggiornata degli organi sociali nel caso di enti o soggetti collettivi;
b) indicazione dei beni strumentali e dell' eventuale personale disponibile e di quello occupato in base al rapporto di lavoro dipendente;
c) certificato di vigenza, per le società ;
d) relazione illustrativa dei programmi di attività ;
e) piano economico e bilancio di previsione.
6. A partire dal secondo anno di attività , la liquidazione dei contributi assegnati è subordinata alla presentazione di regolare rendiconto delle spese ammesse, relativo all' annualità precedente.
7. Le disposizioni contenute nel presente articolo con riferimento alla lingua e alla cultura sarde si applicano anche alle attività concernenti la lingua e la cultura catalana di Alghero, il tabarchino delle isole di Sulcis, il dialetto sassarese e quello gallurese.
Art.14
Progetti culturali attraverso i mezzidi comunicazione di massa
2. Tali programmi e pubblicazioni dovranno essere la traduzione operativa di specifici progetti culturali presentati da soggetti pubblici o privati, purchè rispondenti agli obiettivi indicati dal Piano triennale di cui all'articolo 12.
3. La legge di settore di cui al comma 1, da emanarsi entro un anno dall' entrata in vigore delle presenti norme, dovrà disciplinare, oltre al merito delle attività , la misura e le modalità delle relative sovvenzioni.
4. Sino all' entrata in vigore della legge di cui al comma 1, l' Amministrazione regionale, con deliberazione della Giunta, su proposta dell' Assessore vregionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, sentito l' Osservatorio e previo parere della competente Commissione consiliare, potrà finanziare progetti concernenti programmi e pubblicazioni indicati al comma 1 che rientrino nelle finalità della presente legge.
Art.15
Borse di studio
2. Le aree di ricerca oggetto delle borse di studio sono proposte dall' Osservatorio.
Art.16
Convenzioni con strutture esterne
2. In sede di aggiornamento e verifica annuale del Piano triennale di cui all' articolo 12, dovrà darsi atto, con apposito allegato, delle convenzioni stipulate nell' anno precedente e di quelle previste per gli anni successivi.
Titolo IV
(INTEGRAZIONE DEI PROGRAMMI SCOLASTICI NELL' AMBITO DELL' AUTONOMIA DIDATTICA DELLE SCUOLE)
Art.17
Interventi finanziari per l' attivazione di progetti formativi
2. In modo specifico vengono finanziate le iniziative che abbiano lo scopo di favorire la maturazione culturale, l' esercizio del diritto allo studio, l' integrazione degli alunni nella comunità scolastica, di arricchire il livello delle competenze linguistiche e della formazione culturale dei cittadini, nel quadro degli indirizzi generali fissati ai sensi dell' articolo 18 ed in relazione ad obiettivi connessi alle esigenze locali e negli ambiti di flessibilità curriculare, attraverso progetti formativi finalizzati alla conoscenza della cultura e della lingua della Sardegna nelle seguenti aree disciplinari:
a) lingua e letteratura sarde;
b) storia della Sardegna;
c) storia dell' arte della Sardegna;
d) tradizioni popolari della Sardegna;
e) geografia ed ecologia della Sardegna;
f) diritto, con specifico riferimento alle norme consuetudinarie locali e all' ordinamento della Regione autonoma della Sardegna.
Art.18
Indirizzi generali per l' attivazionedi progetti formativi
2. Gli indirizzi generali di cui al comma 1 sono approvati con deliberazione della Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente.
3. Gli indirizzi generali ed i conseguenti progetti formativi sono finalizzati ad attivare le fasi di sperimentazione previste dall' articolo 20 e possono essere progressivamente ridefiniti sulla base dei risultati della sperimentazione stessa.
Art.19
Finanziamento dei corsi universitari
Art.20
Sussidi all' attività di sperimentazione
a) studio della lingua sarda nelle diverse varianti in uso nella regione, a partire dalla parlata della comunità di appartenenza;
b) studio sistematico dei vari aspetti del patrimonio ambientale, tecnologico, scientifico, artistico e culturale della Sardegna, anche mediante l' impiego della lingua sarda come strumento veicolare;
c) formulazione di programmi educativi bilingui.
2. In funzione degli obiettivi previsti al comma1, l' Amministrazione regionale è altresì autorizzata ad erogare finanziamenti diretti alla produzione e alla pubblicazione di testi scolastici o altri strumenti finalizzati all'insegnamento della cultura e della lingua sarda, nonchè all' acquisto di materiale didattico di uso individuale e collettivo.
Art.21
Verifica della sperimentazione
2. I risultati delle citate attività di sperimentazione vengono catalogati e conservati presso l' Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Gli elaborati di sintesi, corredati dei materiali più significativi prodotti nelle attività di sperimentazione, vengono resi noti, a cura dello stesso Assessorato, alle scuole di ogni ordine e grado, che peraltro possono accedere all' intera documentazione prodotta, al fine di svolgere ulteriori, analoghe, attività .
Art.22
Centri di servizi culturali
Titolo V
(USO DELLA LINGUA SARDA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE)
Art.23
Collegi e rapporti con le Amministrazioni
2. Ove previsto nei citati regolamenti e statuti, degli interventi così svolti dovrà essere garantita la verbalizzazione. Sulla base dei citati ordinamenti, nella successiva fase deliberativa e nei conseguenti documenti, potrà essere usata la lingua sarda purchè accompagnata, a cura del presidente del collegio, dal corrispondente testo in lingua italiana.
3. Nella corrispondenza e nelle comunicazioni orali dei cittadini dirette all' Amministrazione regionale e a quelle locali è possibile usare la lingua sarda.
4. Entro un anno dall' entrata in vigore della presente legge tali ammistrazioni adeguano alle esigenze pratiche poste dalle suindicate finalità le relative strutture, utilizzando, a tal fine, i corsi di aggiornamento e qualificazione del personale regionale e locale che l' Amministrazione regionale predisporrà entro tre mesi dalla stessa data.
5. Gli oneri derivanti dal disposto del comma 4 fanno carico sugli stanziamenti iscritti in conto dei capitoli 02093, relativamente al personale dell'Amministrazione regionale, e 11061, relativamente al personale degli enti locali, del bilancio della Regione dell' anno 1998 e dei corrispondenti capitoli degli anni successivi.
Art.24
Interventi per il ripristino dei toponimi in lingua sarda
Art.25
Interventi a favore della cultura sardafuori dalla Sardegna e all' estero
2. In particolare, nel programma di cui all' articolo12, dovranno trovare specifica previsione i seguenti interventi:
a) attività informativa e divulgativa sulle iniziative di rilevante interesse culturale riguardante la Sardegna;
b) organizzazione, a cura dell' Amministrazione regionale, di iniziative socio - culturali nelle aree in cui si registra una forte presenza diemigrati sardi;
c) istituzione di borse di studio a favore di figli degli emigrati, da usufruire nelle Università sarde o presso altre istituzioni scolastiche della Sardegna.
3. Possono essere parimenti conferite, previe le necessarie intese con il Ministro degli affari esteri, borse di studio a giovani stranieri appartenenti a paesi con maggiore presenza di emigrati sardi, favorendo al riguardo condizioni di reciprocità
Art.26
Copertura finanziaria
2. Nel bilancio pluriennale per gli anni 1997- 1998- 1999 sono introdotte le seguenti variazioni:
In diminuzione
11 - ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE,BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
Cap. 11024 -
Spese per l' effettuazione di interventi integrativi per esigenze impreviste (artt 1, 14 e 16, LR 25 giugno 1984, n. 31, e artt 3, comma 3, e 33, comma2, LR 8 marzo 1997, n. 8)
1997 0
1998 lire 1.000.000.000
1999 lire 1.000.000.000
Cap. 11090/ 01
Spese per la partecipazione della Regione alle fiere annuali del libro e per iniziative di informazione sull'attività regionale (LR 7 maggio 1953, n. 11, art. 78, comma 1, LR 30 maggio 1989, n. 18, art. 55, LR 22 gennaio 1990, n. 1, art. 80, LR 30 aprile 1991, n. 13 e art.3, comma 3, LR 8 marzo 1997, n. 8)
1997 0
1998 lire 2.000.000.000
1999 lire 2.000.000.000
Cap. 11099
Finanziamento per l' attività istituzionale di Enti ed organismi con finalità didattiche e socio - culturali (art.60, LR 22 gennaio 1990, n. 1, art. 81, LR 30 aprile 1991, n. 13, art. 83, comma 1, LR 28 aprile1992, n. 6 art. 5, LR 8 luglio 1993, n. 30, art. 47,comma 3, LR 7 aprile 1995, n. 6, art. 40, LR 10 novembre 1995, n. 28 e art. 3, comma 3, art. 32,comma 7 e art. 35, LR 8 marzo 1997, n. 8
1997 0
1998 lire 2.000.000.000
1999 lire 2.000.000.000
Cap. 11115 -
Contributi a favore del pubblico spettacolo (LR 21giugno 1950, n. 17, art., LR 28 maggio 1985, n.12, art.16, LR 26 gennaio 1989, n. 5, art 77, LR30 maggio 1989, n. 18 e art. 35, LR 8 marzo 1997,n. 8)
1997 0
1998 lire 1.430.000.000
1999 lire 1.430.000.000
In aumento:
02 - ASSESSORATO DEGLI AFFARI GENERALI, PERSONALE E RIFORMA DELLA REGIONE
Cap 02093 -
Spese per la qualificazione, l' aggiornamento, la specializzazione e la formazione professionale del personale dell' Amministrazione regionale, spese per favorire la partecipazione ai corsi di qualificazione di aggiornamento, di specializzazione e di formazione professionale da parte del personale degli enti locali, anche non territoriali e degli enti pararegionali (art. 39, LR 17 agosto 1978, n. 51); nonchè da parte del personale del ruolo speciale provvisorio di cui alle leggi regionali 8 maggio 1984,n. 18 e 17 gennaio 1986, n. 12 (art. 123, LR 27 giugno1986, n. 44)
1997 0
1998 lire 50.000.000
1999 lire 50.000.000
Cap. 02102 -
Medaglie fisse di presenza, indennità di trasferta, rimborsi di spese di viaggio e indennità per uso diauto proprie o di mezzi gratuiti ai componenti e ai segretari di commissioni, comitati e altri consessi, istituiti dagli organi dell' Amministrazione regionale (artt 7 e 17 bis, LR 11 giugno 1974, n. 15, LR 19 maggio 1983, n.14, LR 27 aprile 1984, n. 13 e LR 22 giugno 1987, n. 27)
1997 0
1998 lire 30.000.000
1999 lire 30.000.000
11 - ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
Cap. 11061 -
(NI) 2.1.1.5.2.2.06.06 (05.04) Finanziamento ai comuni per l' istituzione delle Consulte locali per la cultura e la lingua dei Sardi e per la qualificazione e aggiornamento del personale e contributi per le ricerche e il ripristino dei toponimi (artt 8, 23, comma 4, e art. 24 della presente legge)
1997 0
1998 lire 50.000.000
1999 lire 50.000.000
Cap. 11061/ 01 -
(NI) 1.1.1.4.1.1.06.06 (05.04) Spese per l' istituzione del Catalogo generale della cultura sarda e per l'effettuazione del censimentodel repertorio linguistico dei Sardi; per progetti finalizzati alla valorizzazione e alla diffusione della cultura e lingua sarda nell' ambito della formazione scolastica degli allievi e per l'aggiornamento del personale docente e direttivo e per la realizzazione nella scuola di progetti regionali e locali e integrativi degli interventi statali finalizzati alla tutela e alla valorizzazione della cultura e della lingua sarda (artt 9, 10, 17 e 18 della presente legge)
1997 0
1998 lire 2.600.000.000
1999 lire 2.600.000.000
Cap. 11061/ 02 -
(NI) 2.1.1.4.2.2.06.06 (05.04)Spese per l' effettuazione delle Conferenze annuali sulla cultura e lingua sarda e per la stipula di convenzioni con istituzioni universitarie, enti e associazioni pubbliche e private e con esterni, operanti nell' ambito della cultura e lingua sarda (artt 11 e 16 della presente legge)
1997 0
1998 lire 230.000.000
1999 lire 230.000.000
Cap. 11061/ 03 -
(NI) 2.1.1.5.8.2.06.06 (05.04) Contributi a Università , istituzioni scolastiche, enti locali, imprese, società e soggetti privati operanti nel settore culturale per l' attuazione di interventi a tutela della cultura e della lingua sarde; contributi nel settore dei mass - media che trattino argomenti in lingua sarda (artt 13 e 14 della presente legge)
1997 0
1998 lire 1.900.000.000
1999 lire 1.900.000.000
Cap. 11061/ 04 -
(NI) 2.1.1.6.3.2.06.06 (05.04) Borse di studio sulla lingua e cultura sarde (art. 15 della presente legge)
1997 0
1998 lire 150.000.000
1999 lire 150.000.000
Cap. 11061/ 05 -
(NI) 2.1.1.5.8.2.06.06.( 05.04) Finanziamenti per corsi universitari integrativite si all' approfondimento scientifico delle conoscenze relative alla cultura e alla lingua sarde (art.19 della presente legge)
1997 0
1998 lire 450.000.000
1999 lire 450.000.000
Cap. 11061/ 06 -
(NI) 2.1.1.6.2.2.06.06 (05.04) Finanziamenti per la sperimentazione nel sistema scolastico regionale di programmi scolastici a tutela della cultura e della lingua della Sardegna e per la produzione e la pubblicazione di testi scolastici o altri strumenti per l' insegnamento della cultura e della lingua sarde, nonchè per l' acquisto di materiale didattico (art. 20 della presente legge)
1997 0
1998 lire 670.000.000
1999 lire 670.000.000
Cap. 11061/ 07 -
(NI) 2.1.1.4.1.2.06.06 (05.04) Interventi per la tutela e la valorizzazione dell' identità culturale del popolo sardo, anche all'estero, e conferimento di borse di studio a giovani stranieri appartenenti a paesi con maggiore presenza di emigrati sardi (art. 25 della presente legge)
1997 0
1998 lire 300.000.000
1999 lire 300.000.000
3. Le spese per l' attuazione della presente legge fanno carico ai sopra indicati capitoli del bilancio della Regione per il 1998 ed ai corrispondenti capitoli dei bilanci per gli anni successivi.
Art.27
Entrata in vigore
La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.
E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione.
Data a Cagliari, addì 15 ottobre 1997
Palomba